DAGLI ANALGESICI ALLE BENZODIAZEPINE: ECCO COSA SERVE SAPERE

Cosa sono le benzodiazepine? Come funzionano e quali sono i loro effetti? C’è il rischio che creino dipendenza? E ancora: quando è possibile utilizzare gli analgesici? E tra loro sono tutti uguali? E come agiscono questi farmaci in presenza di ansia e depressione?
Sono solo alcune delle domande a cui si trova una risposta in questo inserto, pensato per parlare in
maniera semplice – ma in modo rigorosamente scientifico – di un problema ampio e ricco di sfaccettature come quello delle dipendenze. E molto più concreto di quello che si potrebbe pensare: basta riflettere, per esempio, sul fatto che, nel momento in cui si parla di benzodiazepine, nel nostro Paese ne fa uso circa un adulto su dieci. Una percentuale che sale fino a uno su quattro nella fascia di età sopra i 65 anni. Con tutte le conseguenze del caso: perché se è vero che le benziodiazepine si sono mostrate efficaci nel curare tutti i disturbi d’ansia, nell’insonnia e nelle depressioni ansiose, è altrettanto vero che l’uso prolungato espone in maniera sensibile al rischio di sviluppare una dipendenza.              

Allo stesso modo, grande attenzione deve essere rivolta anche all’abuso di analgesici oppioidi di prescrizione, i cosiddetti “pain-killer”, un tema destinato a diventare a breve centrale anche per la nostra Sanità. Negli Stati Uniti da anni si parla già di vera e propria epidemia, tanto che, nel 2010, le morti da overdose dovute a questi farmaci sono state il doppio di quelle, sommate, da eroina e cocaina e il peso economico ha ormai sorpassato, per costi diretti e indiretti, quelli dell’HIV. Fortunatamente, in questo contesto delicato, esistono realtà in grado di mettere in guardia dai rischi e – soprattutto – curare: a partire dal servizio di Medicina delle Dipendenze di Verona, che dal 2003 si distingue a livello europeo per i trattamenti somministrati in ambito ospedaliero.